Dare…e ricevere

Quando ero ancora una tirocinante, una delle mie insegnanti era un medico chirurgo che aveva per molti anni lavorato nelle missioni.

Alla fine di ogni sua lezione, nella corsia dell'ospedale dove facevamo pratica, concludeva con le parole di San Francesco:"E' nel dare che riceviamo."

Puntualmente qualcuno sottovoce aggiungeva:"Figurati, se do 100 euro voglio vedere se mi ritornano indietro…!"e tutti giù a ridacchiare, perchè era quello che in fondo pensava ognuno di noi.

Anche io, sebbene già ai tempi spinta dal mio spirito da crocerossina, sotto sotto dubitavo che questa fosse un'affermazione realistica e verificabile.

Quasi tutti i santi, i saggi e i mistici l'hanno sostenuto in modi diversi, ma il contenuto del messaggio era ed è sempre lo stesso.

Nel dare riceviamo.

Si fa fatica però, a vedere cosa e come si può davvero DARE.

Perchè?

Perchè molti di noi vivono nell'idea di scarsità.

Lo so. So che di questi tempi può sembrare un azzardo dire una cosa del genere.

So che viene facile chiedersi se ho idea di cosa voglia dire vivere e mantenere una famiglia con uno stipendio ridotto all'osso.

Ma non è questo il punto.

Perchè si tratta di un atteggiamento nei confronti della vita.

Spesso crediamo, a prescindere da quanto e cosa si possiede, che se diamo via qualcosa di nostro, non ne saremo più provvisti.

E lì ci fermiamo.

Ora, non vi sto proponendo di regalare la vostra impresa a chi vi è vicino perchè così l'Universo vi darà indietro due imprese!

Vi prego, intendiamoci bene!

Abbiamo tutti molto da dare, chi anche in termini materiali, chi invece no, ma ugualmente ciascuno di noi può essere ricco di disponibilità, di sorrisi, di capacità di prendersi cura, di dare una mano, di dire una parola gentile.

Nel tempo, sempre di più, grazie al mio lavoro e alle persone che ho incontrato, ho potuto verificare che più dai, più aggiungi valore alla vita degli altri, più metti a disposizione, più ti verrà dato indietro.

 

E qui veniamo ad un altro punto fondamentale.

La chiave non è dare per avere.

Ma DARE PER DARE.

Dare senza aspettarsi se e cosa può tornarci indietro.

Questo è il modo per allontanarci dalla scarsità e avvicinarci ad una vita in abbondanza.

Può sembrare assurdo e anche rischioso all'inizio, ma quando iniziamo a vedere la gioia e il cambiamento che possiamo portare, iniziamo il nostro processo di "potenziamento".

Attenzione, non sto nemmeno dicendo di dare a chiunque tranne a te stesso, anzi.

Ricorda che non puoi versare acqua da un bicchiere vuoto.

Ma se sei troppo concentrato su te stesso o sul calcolare quanto e cosa potresti forse mettere a disposizione, allora la vita fa fatica a sbocciare.

Si tratta davvero di un'attitudine, tutto qui.

Non si tratta di fare regali ogni giorno.

Piuttosto di avere una disponibilità interiore di apertura e di generosità d'animo.

E per vedere i frutti di tutto ciò…non te li devi aspettare, nè tantomeno pretendere.

In quegli anni da giovane tirocinante ho sempre dato tutta me stessa, ho lavorato dodici ore al giorno con l'idea di mettermi a servizio di chi ne aveva bisogno, ma avevo anche la convinzione che per tutto quell'impegno avrei sicuramente meritato una ricompensa dalla vita.

I miei obiettivi erano chiari: avrei voluto uno studio dove svolgere il mio lavoro al meglio per me e per i miei pazienti.

Desideravo creare la mia famiglia, in nome dell'amore e dell'armonia.

E poi amavo l'idea di poter scrivere e mettere a disposizione di chi lo voleva, l'esperienza che avrei accumulato nel tempo.

Presto però ho verificato che lavorare per avere un vantaggio, non può funzionare.

Impegnarsi con l'aspettativa di ricevere dalla vita anche solo in parte il corrispettivo di ciò che si è fatto, non può funzionare.

Quando ho smesso di pensare a cosa mi sarei meritata in cambio, le cose sono arrivate.

Può essere un processo che richiede del tempo, ma puntualmente succede.

E infatti eccomi qui a guardare la mia vita con la gioia di poterla ringraziare per quello che mi ha dato.

Non che sia stato tutto rose e fiori, non che adesso non debba più impegnarmi anima e corpo, non che non ci siano occasioni quotidiane che mi mettono alla prova.

Ma ora posso dire che comprendo le parole di San Francesco.

Credetemi, non racconto queste cose per vantarmene o per autocelebrare la mia vita.

Lo dico per dare uno spunto e per ispirare chiunque si trovi nella condizione che ho vissuto io, come tanti altri.

Dal poco al molto…è possibile.

E la strada è a senso unico, solo a mani tese puoi meravigliarti nel vedere che sul tuo palmo si è appoggiata una scintilla.