Spesso gli eventi della vita ci sorprendono e ci lasciano senza fiato, ci colgono impreparati e cadiamo a pezzi, feriti dalle parole di chi ci ha offeso, dai gesti di chi ci ha colpito, dal silenzio di chi ci volta le spalle.
Il dolore a volte è così forte da impedirci di muoverci.
Quando si cade, lo sappiamo, bisogna rialzarsi.
Ma è anche vero che a volte abbiamo bisogno di stare un po’ a terra, a riprenderci, a raccoglierci in noi stessi, a ritrovare le forze.
Ancora una volta, sii consapevole di ciò che stai facendo.
E se non riesci a fare altro, sii consapevole di ciò che stai sentendo.
Nel tuo restare fermo, quando è necessario e fisiologico, non spegnere la tua consapevolezza.
Sarà quella la porta sulla tua ripartenza.
Trova la porta.
Può essere ovunque.
Può essere la stessa sensazione di tristezza, può essere una ferita o una vecchia cicatrice che ritorna a farsi sentire, oppure può essere qualcosa che ti fa stare bene, il mare, il cielo, un luogo caro.
Può essere la nostalgia verso una vita più piena e profonda.
Qualunque essa sia, quella sarà la tua porta.
Trovala.
Sii consapevole. Onestamente e intenzionalmente.
Trova la porta.
Chiedi alla tua anima di darti indicazioni. A volte si può partire anche solo da un respiro.
Da uno sguardo. Da un sorriso.
Trovala. E se non riesci a trovarla, non rinunciare.
Cerca nel tuo cuore in profondità.
Immergiti in esso fino a trovare quale può essere per te.
La riconoscerai, perché da lì filtra la luce.
La tua porta è sempre lì, aspetta solo di essere trovata.