Qualche tempo fa mi è capitato di leggere il racconto relativo alla preparazione atletica della squadra di corridori statunitensi.
Resto sempre colpita e stupefatta davanti ai numeri che indicano i loro tempi di prestazione sportiva, ma soprattutto alla differenza enorme che fa una frazione di secondo, tanto da determinare una medaglia d'oro o meno.
In quel racconto un giornalista diceva agli sportivi che comunque erano QUASI tutti campioni, considerando proprio il sottilissimo stacco tra il tempo di uno e dell'altro.
Ma tutti hanno risposto che erano sì ottimi atleti, ma o si era il primo o si era il secondo o il terzo e così via, ma QUASI non si era mai.
Questa frase mi ha fatto molto pensare.
E nella vita questa considerazione può essere molto utile.
In effetti "quasi"non esiste.
Se c'è una possibiltà c'è. Se non c'è, non c'è.
E finche non c'è, non esiste.
Questo vale nel bene e nel male.
Ma in negativo ha un elevato potere deformante.
E'quel "quasi"che deforma la realtà…quando hai paura di qualcosa che potrebbe essere sul punto di succedere, quando qualcosa ti è sfuggito, quando avevi quasi trovato lavoro, quando avevi quasi vinto una medaglia.
Quando rimuginiamo su ciò che avevamo quasi, ma non l'abbiamo, soffriamo.
Fondamentalmente ci stiamo dicendo:" Mi manca quello, lo voglio perchè non ce l'ho.Sono senza."
E questo non è mai un gran bel posto dove stare.
Causa sentimenti di rimpianto, sensazione di mancanza, allontanamento da ciò che è la realtà attuale, da ciò che abbiamo, a volte ingratitudine.
Se accetti ciò che c'è, se vedi la realtà per quella che è ( il che non esclude la possibilità di migliorarsi ovviamente), ti dai una direzione.
Non dovrai più guardarti indietro, perchè sarai troppo occupato a guardare avanti.
E soprattutto, ricordati che non è abbastanza voler moderatamente ciò che vuoi (parlando di ciò che il tuo cuore desidera nel profondo), non è abbastanza "quasi".
Devi volerlo follemente, profondamente, con tutto te stesso, anima e corpo.
Per questo credo sia importante saper vedere la realtà per quella che è, senza perdere troppo tempo a pensare a come stava per essere o avrebbe potuto essere, a come sarebbe se o sarebbe bello che.
Se apri gli occhi su ciò che c'è e soprattutto lo accetti sinceramente, ecco che sarai finalmente sulla strada per realizzare il tuo sogno.
Quindi, a meno che tu non sia terribilmente attaccato alla tua storia tanto da non volerla lasciare, meglio liberarsi dalla parola "quasi".
E procedere senza appesantirsi ulteriormente di tutti i rimpianti, le lamentele, i dubbi ossessivi.
Fai attenzione, non si tratta di non avere mezzi termini, perchè il buon senso è un ottimo filo conduttore, ma troppo spesso si tende a non agire e a impantanarsi nelle sabbie mobili dei pensieri negativi, invalidanti e che frenano la tua realizzazione.
Per cui sentirsi a un passo dal tuo obiettivo e non farcela è semplicemente non averlo raggiunto.
Non ancora.
Ma è un obiettivo che puoi raggiungere.
E' un obiettivo che raggiungerai.
Non stare a metà strada, incerto se potrai proseguire o meno.
Guarda avanti.
Vai avanti, con tutto te stesso, con tutto il tuo cuore.
E anche in questo caso…o lo farai, o non lo farai.