Sapersi fermare

Due parole: silenzio e quiete.

Solo a pronunciarle se ne avverte la sensazione, si evoca il loro significato profondo.

Nel silenzio e nella quiete c'è lo spazio per ricordare la natura sacra della vita.

Infatti è difficile ricordarsene quando si è troppo occupati, quando si è "multitasking", per usare un termine adeguato ai tempi.

Silenzio significa ascolto. 

E ascolto significa fermarsi un attimo. 

Fermandoti puoi ritrovare la connessione con te stesso, con la parte più profonda e vera di te, con il nucleo sacro della vita.

Fermandoti, riesci a vedere tutto ciò che c'è sempre stato.

E' proprio questo che la quiete rivela: la natura sacra della vita è sempre presente.

 E per raggiungere la sacralità non devi fare proprio niente.

Non è un premio.

Non è una ricompensa.

E' ciò che sei tu. E io.

Tutti lo siamo. Ogni cosa lo è.

Tutto è sacro.

Ma la mente ha il suo bel da fare con la quiete.

La mente urla:"E la violenza? Se la vita è sacra, da dove arriva tutta la violenza? Perchè allora non possiamo fermarla?"

Ci sono molti modi di analizzare e rispondere a queste domande.

La mente può assumere diverse prospettive: politiche, storiche, economiche, religiose.

Prima di assumere qualsiasi prospettiva però, considera questo: qual è la qualità della coscienza che ti porta a quella prospettiva? 

Non è la prospettiva la cosa primaria, ma è la coscienza, intesa come consapevolezza, che guarda attraverso la prospettiva.

Quindi è la tua cosciente consapevolezza ad essere la cosa principale, la tua prospettiva è secondaria a questo.

Ecco perchè un momento di quiete e il sapersi fermare sono vitali.

Prima di analizzare e senza dubbio prima di agire, trova la quiete.

Non perpetuare i modelli del passato.

Fermati.

Non cercare di capire nè di avere delle risposte.

Fermati.

Respira e lascia che le onde di emozioni si calmino.

Stai fermo e riconnettiti alla sacra essenza della vita. Della tua vita.

Quante volte nella tua giornata ti fermi un attimo?

Provi a farlo o sei costantemente in movimento?

Riposi nella sacra natura della vita così com'è o sei costantemente precipitato in avanti?

Ti sforzi di far accadere le cose?

Cerchi di controllare persone ed eventi?

Se lo fai, non sei il solo.

Siamo tutti stati condizionati, come macchine in moto perpetuo.

Ma questa compulsione senza sosta oscura il riconoscimento della sacra natura della vita.

E' l'inesorabile e reattivo movimento della mente che crea le condizioni per la violenza.

Abbiamo tutti bisogno di imparare a fermarci.

Attenzione però, questo non è un'esortazione all'inattività.

C'è un assoluto bisogno di azione, saggia e guaritrice.

Un estremo, urgente bisogno.

Ma l'azione saggia e guaritrice sorge solo da una consapevolezza conscia del sacro.

La coscienza dispersa, accelerata, emozionalmente frammentata è cieca al sacro.

Le azioni che sorgono da una mente reattiva aggiungono solo violenza a questo insieme ( e questo vale sia su scala globale che seduti a tavola per cena).

Ecco perchè fermarsi è il pre-requisito per guarire e aiutare il mondo.

Coltivando la tua capacità di quiete, tu servi al mondo.

Approfondendo la tua sintonia con il sacro, tu guarisci il mondo.

Oggi, e ogni giorno da oggi, trova il tempo per un pò di quiete e silenzio.