I 5 rimpianti

C'è uno studio che mi ha molto interessata, realizzato negli Stati Uniti.

E'stato condotto da un'assistente ai malati terminali, ai quali erano state prescritte soltanto cure palliative, mandati a casa dai centri di cura perchè potessero concludere la loro vita nel loro ambiente familiare.

Leggendo questo splendido lavoro che si è svolto prendendosi cura dei malati nelle loro ultime 3-12 settimane di vita, ho appreso quanto le persone possono crescere.

Mi riferisco ad una crescita interiore ovviamente.

Le capacità di crescita che abbiamo non andrebbero mai sottovalutate. Chi si trova costretto dalla vita ad affrontare la propria mortalità, è capace di cambiamenti e consapevolezze fenomenali.

La storia di molte persone che sono andate incontro ad un destino diagnosticato dai medici, presenta una gamma di emozioni che comprende, come ci si può immaginare, il rifiuto,la paura, la rabbia, il rimorso, poi ancora il rifiuto e, a volte, accettazione.

Ogni singolo individuo però, ha trovato la propria pace interiore prima di andarsene. Proprio tutti.

E ci sono le storie di tante, tantissime persone.

E veniamo alla parte più interessante a mio avviso: ad ognuno di loro è stato chiesto se avessero dei rimpianti e se c'erano cose nella loro vita che avrebbero fatto diversamente.

Le risposte ottenute avevano temi in comune che si ripetevano in decine e decine di racconti diversi.

Questi sono i temi ricorrenti e che hanno accomunato tutte le storie ascoltate:

 

1- "Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita vera per me stesso, non la vita che gli altri si aspettavano da me."

 

Questo è il rimpianto in assoluto più ripetuto di tutti.

Nel voltarsi indietro a guardare con chiarezza la loro vita, era immediato vedere quanti sogni erano rimasti incompiuti.

La maggioranza non aveva realizzato nemmeno la metà dei suoi sogni, ed è arrivata alla fine della sua vita sapendo che questo era dovuto alle scelte che avevano o non avevano fatto.

Com'è importante cercare di onorare almeno in parte i sogni che abbiamo durante il nostro percorso sulla terra…!

E quando siamo in salute abbiamo una libertà di scelta della quale siamo troppo poco consapevoli.

 

2- "Vorrei non aver lavorato così tanto."

 

Le persone rimpiangevano profondamente l'aver passato tanto, troppo del loro tempo facendo un lavoro spesso monotono e/o stressante, perdendosi l'infanzia dei loro figli e la possibilità di passare più tempo col proprio compagno/a.

La frase ricorrente era l'aver trascorso "una vita di lavoro".

 

3- "Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti."

 

Il tema qui riguardava l'aver represso i proprio sentimenti per il quieto vivere.

Il rammarico di essersi accontentati di un'esistenza mediocre senza aver mai osato diventare quello che avrebbero potuto essere capaci di diventare.

Molti avevano sviluppato patologie legate al rancore e al risentimento che avevano conseguito come risultato di quel comportamento.

 

4- "Avrei voluto essere rimasto in contatto con i miei amici."

 

Spesso i pazienti rifiutavano i possibili benefici del frequentare le loro vecchie amicizie finchè non arrivavano alle ultime settimane che avevano a disposizione, quando diventava difficile se non impossibile rintracciarle.

Molti erano stati così presi dalle loro vite che avevano lasciato scivolare via negli anni anche le relazioni di amicizia più profonda.

C'erano molti immensi rimpianti riguardo al non aver dato all'amicizia il tempo e l'impegno che avrebbe meritato.

E molto spesso il pensiero era quello che i propri cari potessero beneficiare almeno finanziariamente di ciò che loro possedevano, preoccupazione pratica, ma chiaro segnale dell'amore per loro.

Questo era ciò che rimaneva ben presente nelle loro ultime settimane, l'amore e l'amicizia.

 

5- "Vorrei essermi dato il permesso di essere felice."

 

Questo è sorprendentemente un altro punto comune a tutti.

Molti fino alla fine non realizzano che la felicità è una scelta.

Si rimane fissi in vecchi modelli di comportamento e abitudini.

La paura di cambiare fa sì che spesso si faccia finta di accontentarsi agli occhi degli altri e anche di se stessi.

Chi realizzava questo, spesso ricominciava a ridere e ad avere ancora voglia di "stupidaggini", smettendo di prendersi troppo sul serio.

Quando manca poco alla fine della tua vita, ciò che gli altri pensano di te è lontano anni luce dalla tua mente.

 

Non sarebbe meraviglioso essere capaci di lasciar andare e di sorridere ancora, molto tempo prima di arrivare alla fine della vita?

La vita è una scelta.

Ed è la TUA vita.

Scegli consapevolmente.

Scegli saggiamente.

Scegli onestamente.

Scegli la felicità.