Ogni giorno ricevo da voi molte mail e messaggi dove, oltre a condividere le vostre esperienze con me, raccontandomi delle vostre vite e a chiedendomi suggerimenti e consigli (per quanto possa darne…) ho il grande dono di ricevere tanta gratitudine e amore che si rivelano con parole di riconoscimento per le quali sono io a essere grata e commossa.
Tutti i grandi maestri sostengono che concentrarsi troppo sulll'apprendimento intellettuale può condurre a trascurare l'intelligenza del cuore.
Se dovessimo scegliere tra sapere e altruismo, io credo proprio che sceglierei il secondo.
Abbiamo escluso l'amore e la compassione dalla vita perchè c'è una sorta di convinzione diffusa che siano modalità di comportamento ingenue.
Lui è stato davvero maleducato.
Quel tizio ti ha tagliato la strada.
Lei è distaccata, fredda, di poche parole.
Quello è sempre in giro a chiedere aiuto.
Lei mente. Lui è avido di denaro.
Lei è fortemente in sovrappeso.
Nessuno ha risposto alla tua telefonata.
Se ne sono andati senza salutare.
Ecco alcuni esempi di situazioni che generano facili critiche e giudizi anche apparentemente giustificabili e sensati.
Molte volte vi ho parlato della vostra voce interiore.
Molte volte vi ho suggerito di ascoltare la vostra anima, di rispondere a quella chiamata interiore che sussurra dentro di voi.
Quella voce dolce e sommessa, che a volte bisbiglia piano piano, a volte chiama a squarciagola, a volte giace silenziosa in un tacito urlo di dolore.
Avete mai notato come si verifichi spesso il doppio modello comportamentale di generosità verso il prossimo e avarizia quando si tratta di noi stessi?
A questo proposito Tal Ben Shahar (docente di psicologia all'Università di Harvard) ha proposto in una sua lezione, di introdurre la Regola d'Oro: "Non fare a te stesso ciò che non vorresti fare agli altri ".